La Villa di Puscùel è uno dei borghi più antichi di Udine.
Il suo nome potrebbe derivare dal latino “post collem” ovvero “dietro al colle”, ma durante il Regno Italico la Via fu detta Eugenia.
Nella Via ci sono parecchi vicoli: quelli della parte sinistra, escluso Vicolo Raddi, portano verso Via Grazzano, quelli della parte destra in Via Viola ed offrono pittoreschi scorci di epoche passate.
In un rogito notarile del 13 novembre 1292 si legge: “medietas unius mansi sciti in villa de Postcolles”.
Nel Trecento in questo borgo sorgeva già qualche elegante e solitario Palazzo costruito dopo il ponte sulla Roggia.
Durante la dominazione Veneziana ebbe sede nella via “l’Ufficio Veneto del saggio dell’oro” o come veniva chiamato la “Casa del Leone”.
Agli inizi dell’Ottocento nel palazzo D’Attimis-Maniago viveva Fabio di Maniago (1774-1832) con i suoi fratelli, un erudito esperto d’arte educato nel collegio di Modena, che viaggiò in tutta Italia, Germania, Francia ed Inghilterra, acquisendo una ricca esperienza artistica e consultando numerosi archivi.
Egli pubblicò a Venezia nel 1819 una storia delle Arti Friulane che ebbe un enorme successo e una guida di Udine edita nel 1825 e ristampata postuma, con l’aggiunta della guida di Cividale a San Vito al Tagliamento nel 1839 che sono ancora oggi valide basi per una scrupolosa ricerca artistica.
Fino ad alcuni anni fa, prima che fosse demolito, al numero 24 si trovava l’antico Albergo Roma.
Un tempo si chiamava Al Cavallino e qui sostarono parecchi patrioti italiani condannati allo Spielberg, tra cui il 28 marzo 1822 Silvio Pellico e Piero Maroncelli e il 11 febbraio 1824 Federico Confalonieri, L’Arese ed altri.
Un’epigrafe ricorda il fatto e fu sempre Borgo Poscolle a salutare l’esercito italiano dopo la riunificazione del 1866.
Nel 1866 la porta che si trovava in fondo alla via poco prima di Piazzale XXVI Luglio fu rinominata Porta Venezia.
All’inizio di Via Poscolle da moltissimi anni in una casa trecentesca c’è la prestigiosa osteria-enoteca “Spezieria pei sani”, aperta in concorrenza alla farmacia (allora detta spezieria) di fronte.
Nel 1925 si cominciò la costruzione nel piazzale in fondo alla via del Tempio Ossario per raccogliere le spoglie dei soldati caduti nella prima guerra mondiale.
Il Tempio venne terminato nel 1931 e ospita ben 25.000 salme.
In fondo alla via in Piazzale XXVI Luglio sorge il Monumento alla Resistenza, opera del 1969 su progetto degli architetti Gino Valle e Federico Marconi, con scultura di Dino Basaldella (1969).
Un’epigrafe ricorda i 3.463 caduti e dispersi, i 10.000 deportati e 17.124 partigiani combattenti Garibaldini e Osovani che per 22 mesi hanno lottato nella Guerra di Liberazione in Friuli.
Le parole incise sono di Pietro Calamandrei.
Il monumento venne inaugurato il 25 aprile 1969.
Negli anni ’50 del 1900 fu demolita l’antica porta di Poscolle o Venezia, autentico simbolo del borgo.
Abbellita con palazzi di varie epoche fu detta anche “la gran via” per i negozi e palazzi presenti; contava molte trattorie tra le più rinomate di Udine, tra cui il Lepre e il Roma, che per molti anni fu ritrovo del Circolo della Stampa udinese.